Umberta Ruffini nasce nel1974 a Milzano nella provincia Bresciana, ha acquisito il diploma di maturità nel 1993 come disegnatrice stilista di moda.
E’ proprio a quegli anni che risale la sua prima opera.
Una tempera su cartoncino telato intitolata "L'isola d'Elba".
"L'amore per il disegno e la pittura la seguono da sempre, osserva,fantastica,elabora... trasferisce su tela solo ciò che sente, è anche per questo che la sua produzione artistica è molto
dilatata nel tempo..."
"Prova enorme soddisfazione quando i suoi quadri riescono a trasmettere, in modo personale, senza didascalia alcuna, senza dovere raccontare.
Da qui la frase: “un'opera può avere infinite interpretazioni da infinite persone”.
Scrivono di lei
“Fiabe colorate nei racconti pittorici di Umberta Ruffini”
Alla base della poetica delle Sue opere, v’è la spontanea e libera creatività, incondizionatamente. Con codesto spirito trapunto di scintillanti cromie, la pittrice - amante della natura nonché
degli animali tutti, viene rapita dal momento ottimale di cogliere l’essenza della laboriosità espressiva serrata nella mente e negli occhi, di cui riesce a strappare alla vita molteplici
immagini ben rappresentative, divenute poi in arte, siano esse: - grafica- acquerelli ed olii - proposte con naturale facezia ed imprigionarle definitivamente sulle tele e quant’altro sia
materia di gradimento.
La pittrice Umberta Ruffini, ha acquisito nel proseguo degli anni, stando a contatto diretto con la natura una sensibilità speciale e particolare, quindi, nel suo subconscio, avvengono
continuamente dei mutamenti che tendono allo stato intimistico naturale originario ( la favolistica prosegue il suo percorso infinito…) per quelle cellule, il moltiplicarsi nella sua crescita
idealistica delle cose.
Stando ad esaminare con criterio maggiore nello stesso contenuto pittorico e della messa in opera, medesima, ho notato una ricerca spasmodica di quei sentimenti ripescati giù infondo, e che sono
insiti nel profondo di ogni essere umano che si rispetti, di certo in quel che la società aborra - condanna certa impari debolezza, di tristezza e paura di vivere.
Nel suo progredire ho scorto la volontà ed il miglioramento descrittivo appassionato, la dove i contorni delle cose si sono d’incanto affievoliti per divenire in colori tenui dal sapore
nostalgico. Un attimo ancora di sosta in questo mondo per osservarlo più tranquillo e meno caotico nella sua totale bellezza, giacché, così ci racconta la Ruffini…
“io cerco un linguaggio nuovo, descrittivo, attraverso la mia sola passione: la pittura”
Non c’è che dire; non potrei non approvare lo slancio e la passione, nonché la voglia a proseguire nel romantico racconto favolistico di Umberta Ruffini.
Dr.ssa Angela Putzulu pittrice – scrittrice