Biografia
Sandro Mulinacci nasce a Montevarchi il 15 febbraio 1966, vive a Colle Val d’Elsa (SI)
Ha sempre disegnato fin da bambino.
All'età di cinque anni riceve il 4° premio nel concorso internazionale Henry Moore, di Forte dei Marmi.
Alle scuole medie lo chiamano a realizzare dei poster in tutte le classi.
Alle superiori ( ITIS ) si metteva nei guai disegnando sui banchi.
Durante il periodo militare comincia a dipingere con colori acrilici gli scorci di Siena che vede dalle finestre della caserma.
Fa le caricature di tutti gli ufficiali con le quali viene realizzato un indimenticabile giornalino .
In seguito si dedica al volontariato in Croazia , la musica e il disegno gli davano la possibilità di portare un pò di gioia nei campi profughi.
Nel 96, ritorna in Italia con Suzana che oggi è sua moglie.
Con Suzana accanto ricomincia a dipingere ad olio e col suo incoraggiamento prosegue con alti e bassi fino ad oggi .
Il suo primo quadro, un casolare in fondo ad una stradella ed un cipresso, un cielo viola le ombre lunghe ,il grano e la luce che riflettevano sulle pareti del casolare, gli fanno vedere le possibilità che l' olio gli dava.
Comincia poi a riscuotere dei piccoli successi , partecipa varie mostre collettive.
Si iscrive all'associazione artisti artigiani di S.Gimignano.
In seguito comparendo su internet ha modo di farsi conoscere da un pubblico più vasto, ricevendo lettere di consenso che ad un pittore autodidatta come lui, danno un incoraggiamento per continuare a dipingere .... cercando sempre di migliorare.
Dice di se stesso
Sono artigiano e pittore autodidatta, ho sempre avuto passione per il disegno ,poi verso i trent’anni , tornato in Italia dopo un periodo di volontariato in Croazia, ho cominciato a
dipingere ad olio.
Ho avuto l’incoraggiamento di Suzana, mia moglie che è stata la mia prima estimatrice e mi ha sempre incoraggiato a ricominciare a dipingere, sono seguite tante persone che mi
hanno mostrato il loro consenso sia scrivendomi che acquistando delle opere.
Mi sto sempre più rendendo conto che il dono dell’arte è un talento da spendere per gli altri.
Se anche una sola persona guardando un mio dipinto riscoprisse il sentiero che è dentro di noi che conduce alla verità il mio talento sarebbe stato speso
bene.