Biografia
Gabriella Dumas nasce come pittrice quel giorno che ancora bambina, inseguendo le ombre sul muro e aggiungendovi ciò che la sua fantasia vedeva, dipingeva con un lapis blu la parete della sua stanza.
Fu la scoperta di un nuovo mondo fantastico e senza frontiere, far vivere quello che la fantasia le faceva vedere.
Da quei primi disegni, semplici ma già significativi di un’arte innata, la sua tecnica, accompagnata da una fortissima passione, diventa sempre più sicura e personale.
Principalmente i protagonisti della sua pittura nel periodo giovanile sono gli elementi della sua terra, il Polesine, e la sua gente.
I silenzi magici, quelle atmosfere cariche di pathos degli orizzonti infiniti o di angoli lacustri nascosti.
I colori sono i verdi che si mescolano con gli ocra dei paesaggi autunnali, i rossi scrostati delle vecchie case polesane, l’azzurro del cielo che si confonde con quello del mare.
Tra le rughe dei suoi “vecchi” la rassegnazione e la sofferenza , la fatica quotidiana di vivere delle genti, caratteristiche esteriori, ma in queste espressioni anche quello che c’è di più profondo in ogni persona, l’anima, l’anima della sua gente.
Importantissima l’esperienza fatta presso la scuola del maestro Alfredo Forzato, pittore di Adria, che la porteranno a estrinsecare nel modo migliore il suo lato interiore, portandola ad una evoluzione costante rivolta a raccontare con la sua arte il suo mondo emotivo, affascinante e poetico.
Con il “Gruppo artistico polesano” fa altresì esperienze di grafica, serigrafia, acquerello e pittura murale (murales dell’isola di Albarella).
Dopo aver vissuto in Grecia e Sudan i suoi tratti pittorici, le sue pennellate, i colori, aiutati anche da un fondo personalizzato ad imitare un affresco, diventano più decisi più forti come a ricordare i colori e le atmosfere più decise di quei luoghi.
Recentemente, con l’ausilio di resine amalgamate con vari materiali, Dumas ha ottenuto nuove forme pittoriche, creando drappeggi da inserire nei suoi quadri o acconciature per le sue affascinanti figure femminili dando alle stesse effetti tridimensionali.
Ultimamente la Dumas sta facendo ricerca anche nella scultura usando oltre le resine materiali eterogenei, che spaziano dal marmo al legno alle fibre tessili ottenendo risultati nuovi e moderni.
Pur non trascurando la classicità nelle figure, si sta inoltrando in nuovi spazi che potrebbero portarla ad azzardare la sua tecnica e coltivare quella sua parte di originalità che la differenzia dal panorama artistico attuale.
Sue opere si trovano in collezioni private e pubbliche in Italia, Ethiopia , Grecia,
Nigeria, Sudan, U.S.A., Francia, Russia.
Recensioni su :“Il Gazzettino”, “Il Resto del Carlino”, “La Voce di Rovigo”, "La Nuova Scintilla", "La Piazza"
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Si sono interessate a lei con interviste e servizi , TeleChiara, Canale Italia, Tele Agrinio e Rai 3